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Corriere Fiorentino

Joaquin si ritira dal calcio. Con dribbling e allegria ha incantato Firenze

Joaquin si ritira dal calcio. Con dribbling e allegria ha incantato Firenze - immagine 1

Leggero, scanzonato, fortissimo, nel 3-5-2 di Montella scoprì anche il sacrificio. Joaquin dà l'addio al calcio. E quel 20 ottobre...

Redazione VN

"Gioacchino", difficile racchiudere in poche parole cosa è stato questo giocatore fantastico. Talento, classe, personalità, leggerezza. Nell'uno contro uno era una sentenza, con quell’andatura elegante che lo faceva somigliare tanto a quei toreri che, non a caso, aveva scelto di imitare dopo ogni goal. Il Corriere Fiorentino celebra l'addio al calcio di Joaquin che, arrivato a Firenze nel pieno del ciclo di Montella, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo. Come Valentirno Rossi, si divertiva e avrebbe continuato per sempre, rincorrendo la propria passione fino all'ultimo. Ma il suo spazio in campo era ormai pochissimo ed "è come se avessi già smesso" - ha detto -.

Leggero, scanzonato, nei primi mesi a Firenze fece una gran fatica tra corse e sacrificio. Poi la svolta grazie proprio a Montella che capì che Joaquin si allenava giocando e non il contrario. Ecco perché - scrive il quotidiano - funzionò nel 3-5-2. I suoi allenamenti non erano al massimo dell'intensità, perché contava la partita e a tutta fascia mostrò uno spirito di sacrificio mai conosciuto prima e tanta voglia di rimettersi in discussione. I tifosi viola si sono innamorati di lui per le battute e per il talento sconfinato, ma soprattutto per quel primo gol. Era il 20 ottobre 2013 e fu proprio lo spagnolo a portare avanti la Fiorentina 4-2 contro la Juve. Da quel giorno niente è stato più come prima...

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