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La Gazzetta dello Sport

Italiano il trasformista: le 113 formazioni diverse sono un dato buono o no?

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Italiano non ha mai confermato la stessa formazione per due partite di fila. Come possiamo leggere questo dato?
Redazione VN

La Gazzetta dello Sport in edicola oggi fa una riflessione sul record stabilito da Vincenzo Italiano, capace di schierare 113 formazioni diverse l'una dalla precedente nelle ultime 113 partite. E' un dato positivo, questo, oppure negativo?

La caratteristica porta con sé le due facce della medaglia. Quella positiva è che la fiorentina ha una rosa abbastanza profonda, con quasi tutti i giocatori di buona qualità e affidabili il giusto. Spesso invertendo l’ordine dei fattori, il risultato non cambia. Prendiamo gli esterni: Ikone o Koume, Brekalo o Sottil, con le loro doti e i loro difetti, possono essere intercambiabili a seconda di quello che si vuole per quella determinata partita. E in difesa, in attesa di Mina i tre centrali (Quarta, Milenkovic, Ranieri) finora hanno offerto buone prestazioni e dunque il tecnico li può “girare” senza preoccuparsi troppo. Però c’è la faccia scura della medaglia: in primis perché anche con queste continue rotazioni la Fiorentina non riesce a fare il benedetto salto di qualità, ad avere continuità anche nella stessa partita. E di certo quello di avere in campo giocatori sempre diversi non aiuta in fatto di intesa mandata a memoria. E poi, significa che la rosa è buona ma non eccellente. Perché se hai giocatori che sai che possono risolvere le gare, non li togli mai.


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