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Israeliani e palestinesi insieme nel campo realizzato alla memoria di Astori

Israeliani e palestinesi insieme nel campo realizzato alla memoria di Astori - immagine 1
Da 5 anni il suo nome e il suo cognome compaiono colorati a lettere cubitali in Palestina, su un muro a Betlemme, il muro di cinta che costeggia il campo da calcio realizzato in sua memoria grazie alle donazioni della Fiorentina e del Cagliari
Redazione VN

Tuttosport si concentra sul campo da calcio realizzato alla memoria di Davide Astori a Betlemme. Un campo con attorno uffici, spogliatoi e aree di ritrovo, nato per volontà di un manager filantropo, piemontese del lago Maggiore, Luca Scolari, grazie al suo progetto “Assist for peace”. Nel 2019 l’inaugurazione, alla presenza del presidente dei sardi Giulini, dell’allora dirigente viola Antognoni e di una delegazione di giocatori: Chiesa, Barella, Hugo, Montiel e Pisacane. C’erano naturalmente anche i genitori di Astori e i due fratelli del difensore, scomparso l’anno prima.

Come vuole il progetto “Assist for peace”, quei due campi avevano e hanno una sola regola da rispettare: nessun divieto d’ingresso. Due campi aperti a tutti: a bambini e ragazzi di ogni etnia, nazionalità, religione. Israeliani e palestinesi assieme, innanzi tutto: mescolati tra loro, con un pallone in mezzo.


Oggi, dopo il 7 ottobre (oltre 1.200 israeliani tra civili e militari trucidati dall’assalto di Hamas) e con Gaza bombardata da mesi da Israele (40 mila morti), quei due campi restano miracolosamente oasi di pace, di unione, e quasi non ci si crede. E così arriviamo alle due email evocate all’inizio, ricevute in questi giorni da Luca Scolari: quando le ha lette, ha trattenuto a stento la commozione. Allegati, video e fotografie. La prima email, spedita dal Patriarcato Armeno di Gerusalemme, che gestisce il campo costruito nel 2016. E la seconda dalla Municipalità di Betlemme, responsabile del centro sportivo nato 3 anni dopo. Entrambe in inglese, le traduciamo.

La prima: 'In questi tempi, il Jerusalem Sports Playground abbatte le barriere ancora più di prima, unisce e rallegra tutti i bambini. Grazie ad Assist for peace, a Luca Scolari, a tutti i campioni e agli amici italiani e non, che hanno reso realtà questo sogno: l’unico campo sportivo dove giocano ancor oggi bambini di tutte le etnie e religioni in Israele».

E poi l’email inviata dai palestinesi: 'Riconosciamo l’importanza vitale di coltivare il potenziale dei bambini e dei giovani, soprattutto in tempi così difficili. Mentre Gaza affronta una tragedia umanitaria, l’importanza di fornire ai nostri giovani spazi sicuri e opportunità di crescita diventa ancora più fondamentale. Alla luce delle circostanze attuali, ci impegniamo a offrire il campo dedicato ad Astori e a sostenere le attività sportive che promuovano il benessere fisico, la resilienza e il senso di comunità. Lo sport è un potente strumento di guarigione, di unità e sviluppo e con questa iniziativa miriamo a fornire uno sbocco ai giovani per esprimersi, apprendere competenze di vita e costruire un futuro più luminoso. Invitiamo la nostra comunità e gli amici internazionali a unirsi in questa impresa, a essere solidali con i nostri bambini. Insieme, possiamo garantire che la speranza e le opportunità continuino a prosperare. Il Comune di Betlemme ringrazia la famiglia Astori, Assist for peace, Scolari, la Fiorentina e il Cagliari, rimanendo saldo nel suo impegno per il benessere dei giovani: continuerà a investire in iniziative che promuovano la pace, la speranza e la crescita per tutti. Lo sport oltre il muro'.

'Sembra un miracolo, di questi tempi - ha detto Luca Scolari a Tuttosport -. Voglio pensare che Astori stia difendendo queste oasi nelle due città. Era un difensore quando giocava, adesso lo è della speranza su questi due campi. E anche nei cuori degli sportivi, invocando la pace per quelle terre tanto martoriate'".

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