Il trionfo del “made in Fiorentina”: Ranieri, Kayode, Comuzzo ma non solo

"Homegrown”, termine sdoganato per la prima volta dal dg Barone e traducibile in “nostrano”. Parte da qui l'analisi del Corriere dello Sport sulla linea verde della Fiorentina e sull'approdo di molti giocatori del settore giovanile in prima squadra. Un prodotto, in sostanza, di casa viola nato e cresciuto sotto un solo tetto e destinato a fare la sua carriera tra i più grandi con la stessa maglia sulle spalle. In tal senso la vittoria di domenica a Napoli è stata in linea con la filosofia portata avanti da Commisso, tra trofei alzati con la Primavera e baby fatti debuttare nei professionisti. Al "Maradona", infatti, la Fiorentina ha chiuso in campo con tre elementi arrivati dal proprio settore giovanile (Kayode, Ranieri e Comuzzo), due dei quali addirittura nati nel nuovo millennio.

Comuzzo & co: saranno famosi

Una soddisfazione resa ancor più grande dalla “prima” tra i grandi del classe 2005 Pietro Comuzzo. Il centrale friulano che a Napoli ha coronato un percorso che a Firenze era partito nell’estate 2019, su intuizione del responsabile del vivaio Valentino Angeloni. Un’ascesa non facile quella del difensore, passato attraverso il grave lutto della perdita della madre lo scorso febbraio. Montagne russe d’emozioni cancellate, però, dai 10’ di gloria che Italiano ha scelto di regalargli al Maradona. Inoltre nel settore giovanile della Fiorentina - si legge - sono pronti a debuttare altri prospetti. Niccolò Pierozzi ha dovuto fare i conti prima con un guaio all’addome e ora con un problema di natura inguinale che pare superato. Lorenzo Amatucci (regista classe 2004) e Tommaso Martinelli (portiere classe 2006) che sogna di trovare spazio già contro il Cukaricki in Conference, qualora Christensen non si fosse del tutto ripreso dalla lesione al retto femorale.

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