Il restyling dell'Artemio Franchi è tema caldo, caldissimo. E proprio su questo argomento La Nazione ha intervistato Giuseppe De Luca, direttore del dipartimento di architettura dell'Università di Firenze.
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Il professore: “Restyling Franchi possibile, è solo una scelta politica”
Il parere del direttore del dipartimento di architettura dell'Università di Firenze: "Assurda la scelta del Mibact, il Franchi non è adeguato all'ambito urbano
Secondo il professore, il restyling è possibile: "E' una decisione squisitamente ed esclusivamente politica, non tecnica, nel senso che tecnicamente si può fare benissimo. La proposta di un adeguamento soft si può fare, ha una sua ragione d’essere, ma non deve passare come intervento per salvare il Nervi. (...). Lo stadio Nervi è già stato violentato pesantemente in occasione di Italia ’90 e non si può più parlare di integrità dell’opera.
Per De Luca la scelta del MIBACT di porre dei vincoli sul Franchi "è assurda, fatta per non scontentare nessuno. I limiti attuali? E’ uno stadio urbano che durante le partite blocca una parte della vita della città. Questo perché non è adeguato all’ambito urbano in cui si colloca, è messo malamente nello scacchiere urbano. Uno dei veri problemi è quello viario, perché non riesce ad assorbire il traffico. E ciò anche a causa di scelte mai concluse, come per esempio il ponte di Varlungo. Ecco, quella è una vergogna per una città che si classifica come rinascimentale: arrivi a Varlungo e hai le “corna“ di una città interrotta. Oltretutto, il proseguimento del ponte avrebbe risolto non pochi problemi proprio per lo stadio".
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