Il restyling dell’Artemio Franchi è tema caldo, caldissimo. E proprio su questo argomento La Nazione ha intervistato Giuseppe De Luca, direttore del dipartimento di architettura dell’Università di Firenze.
Secondo il professore, il restyling è possibile: “E’ una decisione squisitamente ed esclusivamente politica, non tecnica, nel senso che tecnicamente si può fare benissimo. La proposta di un adeguamento soft si può fare, ha una sua ragione d’essere, ma non deve passare come intervento per salvare il Nervi. (…). Lo stadio Nervi è già stato violentato pesantemente in occasione di Italia ’90 e non si può più parlare di integrità dell’opera.
Per De Luca la scelta del MIBACT di porre dei vincoli sul Franchi “è assurda, fatta per non scontentare nessuno. I limiti attuali? E’ uno stadio urbano che durante le partite blocca una parte della vita della città. Questo perché non è adeguato all’ambito urbano in cui si colloca, è messo malamente nello scacchiere urbano. Uno dei veri problemi è quello viario, perché non riesce ad assorbire il traffico. E ciò anche a causa di scelte mai concluse, come per esempio il ponte di Varlungo. Ecco, quella è una vergogna per una città che si classifica come rinascimentale: arrivi a Varlungo e hai le “corna“ di una città interrotta. Oltretutto, il proseguimento del ponte avrebbe risolto non pochi problemi proprio per lo stadio”.

questo, sì,mi convince di più. Risolvere Varlungo; interrare binari ed area ferroviaria dalle Cure a San Salvi, ridisegnare integralmente una parte enorme della città. Riportare stadio Nervi al pre-Italia 90, costruire il nuovo stadio (da 25 mila posti, non di più) al vecchio Militare.
Ma ai politici non gliene frega niente di questi concetti a loro gli interessa farsi i dispetti e poter gestire gli appalti. Poi se ne facciamo noi le spese chi se ne frega?
Sante parole. Deve essere visto nel suo contesto, cioè nella riorganizzazione omogenea della zona non solo di Campo Marte ma anche di tutta l’area sudest
Ragionamento che non fa una grinza
Come si può fare un comitato contro il restyling da 150 Mln dello Stadio pagato con i soldi Comunali e/o Statali.
Il Franchi deve essere considerato monumento Storico(ripristinando l’originale e non lasciando le modifiche degli anni 90)come ha dichiarati il MIBACT e non più un impianto Sportivo.
Va trasformato in un museo dello sport o di arte contemporanea o di quello che gli piace.
Vanno consolidate le strutture in decadenza con i soldi dei biglietti d’ingresso del Museo Franchi.
Dal 2023 via la Fiorentina dallo Stadio Franchi.
PS mi potete dire come si può fare a fare un comitato del genere?
SFV
Purtroppo la scelta del MIBACT ha condannato una città nel suo classico immobilismo. Gli elementi architettonici di interesse nessun li discute. Quello che non si capisce è che quegli elementi vivono indipendentemente dalla vita del resto della struttura e si sarebbero potuti benissimo ricostruire da un’altra parte. Si vuol far passare l’idea non vera che quegli elementi siano realizzabili solo da Nervi e basta quando non è così perchè una volta realizzati i progetti sono accessibili a tutti e ciascun ingegnere sarebbe in grado di rifarli, tanto che la Bombonera ha elementi di forte richiamo allo stadio Franchi. Il MIBACT non deve spiegare perchè la pensilina, le scale elicoidali o la torre di maratona siano elementi di interessi artistico (quello lo riconosce ciascun tifoso) ma quale sia il motivo che ha portato a dichiarare il perimetro dello stadio come non modificabile. Questa è la scelta che a mio parere mette in forte luce l’impreparazione di chi ha fatto la perizia
Quindi fare lo stadio a Campi!!!
Finalmente uno competente, che dice le cose come stanno. Campo di Marte è inadeguato per avere una cittadella sportiva. Non avere fatto una circonvallazione è un’altro dei fallimenti della politica Fiorentina e Toscana.