Con Joe abbiamo fatto tante cose insieme ed è nata una grande amicizia. Mi ha invitato spesso a Firenze. Visitai anche il Viola Park: me ne parlava sempre con orgoglio, quasi con le lacrime agli occhi. Non ci aspettavamo questa ripercussione mediatica, siamo increduli. Gabriel? Nel 2005 sono venuto in vacanza Stati Uniti, poi però ho aperto dei locali insieme a mia moglie Delia e alla fine sono entrato nel mondo del calcio. Da noi c'è l'usanza del "Goalie War" in allenamento, ovvero la guerra tra portieri uno di fronte all'altro. Gabriel è molto bravo e preparato, per questo l'allenatore si è preso il rischio di far calciare lui. Messi? Mi ha sorpreso. È sempre presente agli allenamenti e conosce i nomi di tutti i bambini. Io a volte bacio la mano di Gabriel quando gliela stringe Messi, per fargli capire cosa è appena successo (ride, ndc). Che sogno!
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