Nel suo consueto fondo sulle pagine del Corriere dello Sport, Mario Sconcerti paragona le recenti esternazioni di Andrea Agnelli alla linea di condotta tenuta da altri presidenti di Serie A, tra i quali Rocco Commisso: "Agnelli ha usato parole dure, ha parlato di vergogna e di responsabilità, della necessità di uscire insieme dal momento. Ha tolto l'alibi a giocatori e tecnico assumendosi i rischi del futuro. Questo è un comportamento da antica grane società. E' coerenza nell'epoca dei social, una contraddizione in termini che da qualche parte andava comunque ripresa".
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Il Corriere della Sera
Il paragone di Sconcerti: “Da Agnelli parole efficaci, mentre Commisso…”
Il giornalista critica: "Nessun presidente si prende colpe, per questo quando uno lo fa porta rumore e conseguenze"
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Il giornalista prosegue: "Sono parole dovute, non nuove, che oggi non si dicono più. Non le ha mai dette Zhang, le ha fatte dire nel suo modo felpato e inutile a Marotta. Non le ha mai dette Friedkin, che le lascia dire a Mourinho confondendo i ruoli. Non hanno mai parlato né Elliott né Cardinale. Commisso quando parla non la fa mai sui problemi della squadra, ma su quelli con la stampa. Nessun presidente si prende colpe, per questo quando uno lo fa porta rumore e conseguenze".
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