La Fiorentina, osserva La Nazione, ha schierato contro il Genoa una formazione piena di nazionali, ben nove più due che la Nazionale l'hanno vissuta per tutta la carriera, ovvero Ribery e Callejon. Il numero sale a 12 se si contano gli ingressi di Bonaventura, Kouamé e Cutrone, 13 con Martinez Quarta rimasto in panchina. Nessuna squadra con tanti giocatori nel giro delle rappresentative dei propri paesi si trova così in basso in Europa. La scusa dell'inesperienza, insomma, non regge, anche perché la capolista Milan ha l'età media più bassa della Serie A.
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Il paradosso Fiorentina, piena di nazionali ma impantanata in classifica
Come mai questo calo di rendimento?
E' evidente, prosegue il quotidiano, che qualcosa non funziona. La squadra è distante da concetti come orgoglio, identità e senso di appartenenza, che vengono spesso ripetuti a vuoto a prescindere da chi si assume la guida tecnica. Una situazione del genere non può avere un solo colpevole, ma scaturisce da una gestione complessiva fallace, che potrebbe generare un rancore dannoso per l'ambiente. La partita riacciuffata all'ultimo col Genoa può essere una scintilla, un'iniezione di fiducia che a molti mancava.
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