Vincenzo Italiano non sarà più l'allenatore della Fiorentina. Il suo è stato un rapporto vero, intenso, durato tre anni in cui la squadra viola ha collezionato tre finali purtroppo perse. Il Corriere Fiorentino ha ricostruito gli elementi fondamentali di questo rapporto. L'addio è nato dai limiti di una squadra che più di così non poteva fare. I gol in contropiede e le finali perse rimarranno un fardello per questo allenatore che fuori dal campo, secondo il quotidiano, ha la colpa di non essersi imposto sul mercato. Dopo Vlahovic, ci sono stante tante scelte discutibili con Milik come attaccante ideale e con arrivi tipo Nzola. Commisso aveva promesso acquisti mirati, ma oltre Beltran non ci sono stanti investimenti importanti e a gennaio, con la storia del "frigo pieno" è arrivata la goccia che ha fatto straboccare il vaso. Serviva un esterno, che alla fine non è arrivato.
Corriere Fiorentino
Il mercato, Firenze e i limiti: così Italiano si è allontanato dalla Fiorentina
Poi c'è il rapporto con Firenze. Italiano, ha anche sofferto i brusii, le polemiche, la mancata empatia con una buona parte di Firenze. Nonostante il rapporto ottimo con la curva Fiesole (che non a caso non l’ha tirato in ballo nel duro comunicato post Atene), le polemiche dei tifosi seduti in Parterre dietro alla sua panchina, lo hanno spinto a qualche scomposta reazione («Oggi li capisco, criticavano per troppo amore», ha aggiunto). Non si è mai sentito apprezzato fino in fondo, Italiano. E anche per questo ha scelto di voltar pagina. Ora lo aspetta un’altra sfida. A Bologna probabilmente, in una squadra che ha fatto benissimo ma che si misurerà con la Champions. Sarà un anno tosto e complicato, proprio come piace a lui.
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