Sui tratti caratteriali
—"Lui è un ragazzo timido, buono e introverso. Deve sentire la fiducia intorno a sé per esprimersi al meglio e probabilmente ancora non l’avverte del tutto. Le sue prove? Io e il mio staff non ci perdiamo nemmeno una sua partita. Lo abbiamo seguito mercoledì e lo faremo anche domenica a Roma perché lui sa che lui può essere convocato in Nazionale, specie ora che siamo vicini alla Coppa d’Africa. Penso che il fatto di non aver avuto continuità nella formazione titolare possa averlo svantaggiato».
I consigli e la Coppa d'Africa
—"La mia ricetta è una sola: isolarsi da tutto e lavorare step by step, come più volte ho ripetuto anche a lui. Il potenziale c’è, è sotto gli occhi di tutti. Quando gioca meglio? Quando gli viene chiesto di attaccare in profondità lo spazio, ma sa adattarsi anche giocando assieme a un’altra punta vicina a lui, come avvenuto nel secondo tempo in Coppa Italia. Coppa d'Africa? Ho convocato tante volte M’Bala, per cui nessuno più di me crede nelle sue qualità. Lo ritengo un giocatore chiave, anche perché non ha mai fatto mancare il suo impegno".
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