- Squadra
- Nazionali
- Calciomercato
- Statistiche
- Coppa Italia
- Social
- Comparazione Quote
- Redazione
FLORENCE, ITALY - OCTOBER 22: General view inside the stadium prior to the Serie A match between ACF Fiorentina and FC Internazionale at Stadio Artemio Franchi on October 22, 2022 in Florence, Italy. (Photo by Mattia Ozbot - Inter/Inter via Getty Images)
Il Corriere dello Sport, attraverso la penna di Marco Evangelisti, commenta il tema Franchi:
Farci del male non ci basta più. Vogliamo anche la lode. Con bacio accademico e applauso social. Storie di stadio dall’ordinaria surrealtà. Persino la Juventus, che conosceva bene i suoi polli e sapeva spennarli con classe, dall’ideazione all’inaugurazione ha impiegato diciassette anni a costruirsi il proprio impianto. Nel frattempo abbiamo attraversato diverse vicende esemplari, da Nord a Sud alle Isole, con il picco del progetto Tor di Valle a Roma, fermato di volta in volta dalle peculiarità paesaggistiche, dalle rivalità ideologiche, dal traffico, dalle elezioni, dai cieli imbronciati, dalle rane in via d’estinzione. E adesso eccoci a Firenze, in particolare alla ristrutturazione dell’Artemio Franchi, perla architettonica su cui ha posto mano tra gli altri Pier Luigi Nervi. Per questo e non solo per questo opera più che meritevole di attenzione e cura, custodia e salvezza. In mezzo alla possibile castrazione delle ambizioni calcistiche della Fiorentina e alla frustrazione dei piani gestionali di Commisso ci sarebbe anche quell’aspetto da considerare: la tutela di un monumento nazionale artistico, sportivo, storico. Nell’epoca peraltro di un governo che dalla protezione dei valori tradizionali, qualsiasi cosa significhi, sostiene di farsi ispirare
© RIPRODUZIONE RISERVATA