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La Nazione
Firenze ha rappresentato per Kurt Hamrin, quello che Cagliari è stato per Gigi Riva. Certo, ’Rombo di tuono’ è rimasto fedele alla sua isola, ma Uccellino ha sempre giurato amore eterno alla Torre di Maratona e Ponte Vecchio. A proposito, fu proprio Beppe Pegolotti, sulle colonne di questo giornale (febbraio 1964 a Bergamo dopo una cinquina all’Atalanta del 7-1 finale), a dargli quel soprannome che lo ha accompagnato per le strade della ’sua’ città e sui campi che ha calcato con eleganza e leggerezza. Proprio come un uccellino. Ma guai a pensare che fosse fragile. Tutt’altro, gentile, disponibile con tutti, quello si. Impossibile non voler bene a Kurt, fuori ed entro il rettangolo di gioco. Il suo regno era il Campo di Marte, da quando arrivò a Firenze, andando ad abitare – con l’inseparabile Malatrasi – prima sopra al Bar Marisa, poi a Coverciano, fino all’ultimo.
Rocco, ha voluto parlare al telefono con la signora Marianne, l’adorata moglie (si mise a piangere quando Kurt passò al Milan, ndr), durante la visita del dg Barone fatta a alla famiglia per le condoglianze della Fiorentina. La salma di Kurt Hamrin sarà esposta oggi dalle 16 alle 21 e domani dalle 9 alle 21 allo stadio ’Franchi’ nella Sala Monumentale mentre il funerale sarà celebrato mercoledì alle 11,30 a San Miniato.
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