De Gea mostra il suo talento, ma Gila svetta prima di tutti e manda in vantaggio i suoi all’intervallo. È qui che Palladino finalmente scaccia via tutti i pensieri. Toglie dal campo il capitano, non adatto a giocare come terzo difensore, e richiama anche Quarta ridisegnando l’assetto: 4- 2- 3- 1 con Dodò e Gosens larghi, Comuzzo e Ranieri centrali e una mediana che alla fine vedrà Cataldi e Bove alle spalle di Colpani, Gudmundsson, Kouame e il riferimento più avanzato Kean.
Sbilanciarsi mantenendo il giusto equilibrio. Finalmente il baricentro sostiene la squadra viola, Gud si guadagna il primo rigore per tocco in ritardo di Guendouzi e soprattutto la Lazio fatica a trovare spazi e a ripartire con efficacia.
Alla fine i ventimila spettatori, Rocco Commisso compreso, possono tornare a gioire con quel rigore assegnato dopo revisione al Var per un pestone di Tavares al momento del cross di Dodò. Gudmundsson è glaciale, fissa la porta per lunghissimi secondi e poi spara centrale. Doppietta all’esordio, nel giorno che non potrà dimenticare e che mostra a Palladino e ai suoi la via per il ritorno alla vittoria".
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