La conclusione del caso Osimhen - scrive Tuttosport - ha sigillato una sessione estiva di mercato in cui lo sbilanciamento dei rapporti di potere tra club, calciatori e relativi rappresentanti è apparso evidente. E questo nonostante spesso la presenza di un contratto a scadenza lontana. C’è poi chi, nonostante un contratto a lunga scadenza regolarmente sottoscritto tempo addietro, ha puntato pesantemente i piedi per forzare una cessione. I casi dell’estate sono stati quelli di Koopmeiners, che aveva un contratto con l’Atalanta in scadenza nel 2026, e quello di Gudmundsson, che aveva prolungato lo scorso dicembre con il Genoa fino al 2027. In entrambi i casi si faceva riferimento al desiderio dei giocatori di misurarsi con opportunità più prestigiose e meglio remunerate. L’ambizione dei giocatori è legittima e non nasce nell’estate 2024. Tuttavia il concetto distorto di “gentlemen’s agreement” lascia perplessi quando viene usato come leva per forzare la partenza e mettere il club nella condizione di accettare delle offerte non del tutto congrue.


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Gudmundsson e gli altri: anche quest’estate hanno comandato i calciatori
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