Francesco Graziani, detto "Ciccio", compie oggi 70 anni. Il Corriere Fiorentino ha deciso di dedicargli un'intervista che riassume gli eventi cruciali della sua vita calcistica e non. "A Torino, Firenze, Roma e spero anche a Udine mi sentono come uno di loro e questo mi fa immensamente piacere", questo è Graziani. Umiltà e passione, a prescindere dai colori indossati. La sua vita è stata segnata dai genitori, Antonio e Annunziata, che lui aiutava nel mestiere di imbianchino, possibile sbocco lavorativo prima dell'arrivo del pallone. Ciccio non nasconde mai l'amore per Firenze, città meravigliosa che lo accoglie sempre a braccia aperte: "Quando avevo la maglia viola succedeva che le dicessi che sarei uscito per un po’. Mi chiedeva dove andavo e le rispondevo che volevo salire al Piazzale per vedere Firenze dall’alto: meravigliosa".
Corriere Fiorentino
Graziani: “L’amore di Firenze non ha prezzo. Antognoni? Il mio quarto fratello”
Quella finale e Antognoni...
—Graziani si sofferma anche sulla finale dei Mondiali dell'82. Lui, quasi indistruttibile è costretto ad uscire dopo una pesante botta alla spalla: "Dopo sette minuti mi faccio male alla spalla in finale, proprio io che venivo considerato quasi indistruttibile. Mi chiedono se voglio rimanere con un’iniezione di novocaina, ma la partita è troppo importante e preferisco non mettere in difficoltà la squadra, perché davvero il noi veniva prima dell’io". In quella nazionale c'era anche un certo Antognoni, idolo di Firenze e non solo. Il rapporto con Giancarlo è sempre stato ottimo, da lui considerato come uno dei migliori giocatori con cui l'ex Roma abbia mai giocato:"Il mio quarto fratello, tecnicamente uno dei più grandi in assoluto con cui abbia giocato, da Pallone d’oro se fosse stato in un’altra squadra, ma alla fine ha vinto lui, perché l’amore di Firenze non ha prezzo".
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