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Corriere dello Sport
Una classifica da risollevare nel girone e un morale con cui fare altrettanto, dopo la sconfitta in campionato contro l’Empoli. Oggi per la Fiorentina è già vigilia di Conference League e cambiare rotta immediatamente è un obbligo. I viola nelle prime due uscite, contro Genk e Ferencvaros, hanno raccolto appena due punti e domani sera contro il Cukaricki agli uomini di Vincenzo Italiano serve un successo. In difesa Biraghi potrebbe tornare al posto di Parisi e Ranieri per Milenkovic o Quarta. A centrocampo spera di essere titolare Maxime Lopez, con Arthur pronto a fermarsi per poi riprendersi il posto a Roma contro la Lazio lunedì prossimo. In avanti c’è il solito ballottaggio Beltran-Nzola con l’argentino che sembra favorito. Anche Bonaventura potrebbe riposare in favore di Barak, mentre come esterni offensivi Brekalo ha deluso lunedì scorso e Kouame scalpita per una casacca dal primo minuto. Ieri si è allenato regolarmente anche Ikoné. Gonzalez infine, dovrebbe di nuovo scendere in campo. È il calciatore-leader della formazione viola, praticamente imprenscindibile. Sta bene e vuole trascinare i suoi compagni. Ogni tanto però Nico ripensa alle difficoltà della passata stagione. E così si è messo a nudo, ripercorrendo le proprie preoccupazioni e i dolori di qualche mese fa, ai microfoni dello youtuber argentino Ezzequiel: «Prima del Mondiale la gente a Firenze voleva mangiarmi vivo perché credeva che fingessi un infortunio. È stato un momento duro e l’ho vissuto molto male. Mancavano tre giorni all’inizio del Mondiale e con mia mamma ho pianto al telefono per dirgli che non avrei giocato per infortunio. Ero in camera con Mac Allister e pure lui mi ha visto in lacrime. Ho vissuto male tutta la situazione, ma anche per questo c’è uno psicologo con cui parlo e ad ora sono molto tranquillo. Sono felice ed è tutto alle spalle, grazie pure a famiglia e amici. Anche se ero infortunato, avrei voluto restare in Qatar, ma sono dovuto rientrare a casa e poi quando la Fiorentina mi ha chiamato per farmi tornare a Firenze a curarmi è stato ancora peggio. Devo rispettare il club, ma in quel momento avrei voluto mandarli sai dove». E sul fatto di essere l’acquisto più costoso della storia della Fiorentina, ha concluso: «Non so se sento pressione, ma è una responsabilità grande. Appena si perdono due partite, il primo che può finire nel mirino sono io. Il River? Non so se riuscirò a realizzare questo sogno, ora penso solo alla Fiorentina, ma voglio che mio fratello mi veda prima o poi con la maglia del River». A riportarlo Il Corriere dello Sport.
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