Un confronto diretto, il terzo in stagione, che si trasformerà (come al solito) in una vera e propria partita a scacchi. Basta pensare a quanto successo il 9 gennaio scorso quando al Franchi, nel quarto di finale in Coppa Italia, andò in scena uno dei match tatticamente (e non solo) più belli e interessanti dell’intera stagione. Uno 0-0 bellissimo, se mai ce n’è stato uno, almeno per chi ama il calcio non solo per le giocate, le invenzioni o le grandi giocate dei campioni (che restano il sale di questo sport, ovviamente) ma anche per quanto viene proposto a livello tattico. In quel caso per esempio, e dall’inizio non è più successo, Italiano sorprese tutti scegliendo la difesa a tre, in una specie di 3-4-2-1 o 3-4-1-2 con Barak e Ikonè a supporto di Beltran.
Una scelta nata dalla sfida di campionato nella quale, nonostante la vittoria, la Fiorentina aveva sofferto come poche altre volte prima. Per due motivi in particolare: la difficoltà nell’accorciare sugli esterni offensivi del Bologna (che giocano sempre in una posizione ibrida, tra centrocampo e attacco) e quella nell’evitare che Zirkzee potesse giocare palloni puliti".
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