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Gazzetta dello Sport
Integralista a chi? Sono lontani ormai i tempi in cui Vincenzo Italiano aveva un solo dogma calcistico: il 4-3-3. O forse era solo un impressione? I fatti dicono che quando il tecnico della Fiorentina ha capito che poteva liberare di più le fasce, parte fondamentale del suo gioco, e cercare di sfruttare meglio i tanti esterni a disposizione, ha schierato i suoi uomini nel 4-2-3-1, ormai diventato il suo modulo di riferimento. Una modifica “leggera”, se vogliamo. Ma adesso ha fatto un grande passo verso il trasformismo. Dopo la sconfitta col Sassuolo, si è reso subito conto che con gli unici esterni sani rimasti, Ikoné e Brekalo, la Viola aveva poca pericolosità. Così nei quarti di Coppa Italia col Bologna ha dato un’altra spallata al suo credo. Per la prima volta (e forse anche per la prima volta nella carriera del tecnico) la Fiorentina è partita con la difesa a 3 e un uomo dietro due punte. Con tutta probabilità, anche se con lui certezze di formazione non ci sono mai, anche questa sera contro l’Udinese Italiano riproporrà lo stesso sistema, guarda caso simile a quello dell’Udinese. Cambiare per tornare a vincere, cambiare soprattutto per continuare a respirare l’aria d’alta classifica, che al momento fa rima con Champions League. Lo riporta la Gazzetta dello Sport.
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