«C’eravamo tanto amati». Anzi, non si sono nemmeno amati Aurelio De Laurentiis e Rino Gattuso. Questo l'esordio della Gazzetta dello Sport nel ricostruire il burrascoso rapporto tra il tecnico e la squadra partenopea. Quando ADL esonerò Carlo Ancelotti, ne dicembre 2019, pensò al tecnico calabrese solo come traghettatore. Poi arrivò la Coppa Italia e il presidente capì che “Ringhio Star”, come lo aveva ribattezzato, poteva essere parte del progetto di ripartenza del Napoli. Idillio breve con le prime crepe in estate, quando nelle trattative per il rinnovo biennale, Gattuso ha chiesto di non inserire clausole rescissorie e penali. Dettaglio sgradito a De Laurentis. Poi il balletto del contratto senza firme, dopo la stretta di mano in ottobre. A febbraio la sfida personale fra i contendenti. Rino che esterna senza freni gli errori di gestione della società e il presidente che resta in silenzio. Gattuso accusa DeLa, non tanto di aver cercato alternative per la panchina, ma di averlo screditato come tecnico e uomo. Qui si scava l’abisso. Gattuso arroccato a risolversi con la squadra i problemi e De Laurentiis che non sopporta "l'invasione di territorio". Saranno gli ultimi 40 giorni di Gattuso al Napoli. Poi ognuno per la propria strada, senza rimpianti. Con la Fiorentina come destinazione più probabile per il tecnico calabrese. Anche qualora arrivasse la qualificazione in Champions League.
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Gattuso-Napoli, le tensioni con ADL: cronaca di un divorzio annunciato
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