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MILAN, ITALY - SEPTEMBER 16: Daniele Galloppa Head coach of ACF Fiorentina during the Primavera 1 match between FC Internazionale and ACF Fiorentina at Konami Youth Development Center on September 16, 2023 in Milan, Italy. (Photo by FC Internazionale/Inter via Getty Images)
Daniele Galloppa, ex calciatore e tecnico della Fiorentina Primavera ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica svariando su numerosi temi. Ecco alcune dichiarazioni:
Conta vincere a questi livelli? Fa piacere alzare un trofeo ma l’obiettivo è portare quanti più giocatori in prima squadra. Quest’anno ne sono saliti tanti. Qualcuno è tornato un po’ esaltato e allora bisogna rimetterlo a posto. Difficile gestire un talento a questa età? E’ l’aspetto più complicato. Dico sempre ai ragazzi di trovare il giusto equilibrio tra essere umili e avere sicurezza nei propri mezzi. Lei di talenti ne ha visti: fin dalle giovanili con la Roma... E tanti si sono persi. Serve il talento ma poi ci sono l’aspetto mentale, la famiglia, il sacrificio, la fortuna. Chi ha qualcosa dentro, la sua strada la trova. Però manca quel fuoco dentro che aveva la mia generazione. I ragazzi di oggi sono molto più veloci ad apprendere e a crescere, vorrebbero tutto e subito e per questo sono forse un po’ meno profondi. Non è colpa loro, è questione generazionale. Qualcuno le ha mai risposto male? No, mai. Però c’è chi non comprende di non giocare la domenica. Da parte mia massima disponibilità all’ascolto ma se qualcuno va oltre, paga. Quando non giocavo ero difficile da gestire anche io: mi incazzavo parecchio e lo facevo pesare all’allenatore. Però poi in campo dimostravo. Ed è quel che dico loro. Dimostrate. Il calcio è anche questo, un passaggio verso la crescita. Allenatore ma anche figura di riferimento per i più giovani… Cerco di comprendere tutto, grazie anche all’aiuto della società e del supporto dello psicologo per i ragazzi. Se qualcuno di loro ha problemi particolari, gli vado incontro. Ci sono alcuni giocatori con pressioni enormi da parte dei genitori che nutrono aspettative forti su di loro. Allora cerco di alleggerirli. Altri con dinamiche familiari complicate. Sto vicino, per quanto possibile.
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