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Frey: “Presto torno a Firenze. Sousa? Non riuscii a riconoscerlo…”

L'ex portiere di Inter e Fiorentina: "La partita di domenica non me la perdo"

Redazione VN

La Gazzetta dello Sport, oltre ad aver intervistato Mutu (LEGGI QUI), intercetta le parole di un altro doppio ex di Fiorentina-Inter, Sebastien Frey: "

Il calcio le ha regalato anche grandissime soddisfazioni: sta invogliando lei suo figlio Daniel a portare avanti il mestiere?

«Non spingerei nessuno, lui a maggior ragione. L’ho sempre protetto, mai una partita o un giornale sportivo in casa, mai. Credo di aver prodotto l’effetto contrario: Daniel è un innamorato del calcio, ce l’ha nel sangue. Semmai mi sento di dovergli stare ancora più vicino. Prima si giocava per strada con le scarpe rotte, oggi si guarda prima al gel nei capelli: c’è troppa esibizione. Anch’io scatto foto e le posto sui social ma per condivisione, non per vanto. Vorrei che Daniel pensasse come prima cosa alla passione, a divertirsi giocando. E che non sottovalutasse lo studio, è troppo importante: io ero matto, compravo venti macchine all’anno, oggi ho altre priorità e mi sono guardato indietro. Mi sono spaccato il ginocchio nel 2006: mi fosse successo prima, senza mezzo diploma in tasca, cosa avrei combinato nella vita?».

Tra le sue ex c’è anche l’Inter. E nell’Inter ha giocato insieme a Paulo Sousa, l’allenatore che oggi guida il suo «grande amore». Stupito?

«La prima volta che l’ho rivisto giuro che non l’ho riconosciuto, fa effetto! Ma non mi stupisce: si è sempre distinto per classe, eleganza e diplomazia. Ho sempre pensato che fosse portato per la gestione, di un gruppo, di una squadra o anche di un’azienda. All'inizio, in partita, ci sarà un po’ di paura: l’Inter fatica, la Fiorentina ultimamente soffre sempre un po’. Comunque, non me la perdo e presto tornerò a Firenze: ho investito anche lì».