L’urgenza principale per i dirigenti viola è quella di sapere dove giocherà la Fiorentina la prossima stagione. Il Padovani resta un’opzione su cui Commisso continua a non essere intenzionato a mettere un euro. Empoli e Bologna sono piste impercorribili ed ecco quindi la terza via.
Il piano della Fiorentina
—Alla società non dispiacerebbe continuare a giocare pur a capienza limitata al Franchi durante i lavori. Resta però da superare lo scoglio del 2026, anno inderogabilmente previsto come fine dei lavori per ottenere i finanziamenti. Per spostare il termine del 2026 previsto dal Pnc (piano nazionale complementare un allegato del Pnrr) c’è bisogno di un’azione governativa d’accordo con Bruxelles. Un tema che la Fiorentina ha posto ad Abodi mercoledì, presentando anche un dossier in cui si dichiarava come giocare fuori da Firenze significherebbe per la società perdere tra i 12 e i 15 milioni di ricavi l’anno.
55 milioni reali o finzione?
—L’altra questione riguarda invece la partita dei 55 milioni: scottata dalla questione Mercafir agli albori della gestione Commisso (opera in cui i costi iniziali nascondevano in realtà investimenti ancora più ingenti). La Fiorentina prima di entrare ufficialmente nella partita e investire sulla parte mancante del progetto intende capire se effettivamente la cifra indicata corrisponde a realtà o necessita di altre aggiunte che farebbero aumentare l’esborso.
L’investimento in cambio di una lunga concessione e di una gestione delle aree commerciali interne allo stadio resta però un’idea che piace molto a Commisso. Il presidente viola vuole vederci chiaro e capire a quanto ammonterà anche il canone di affitto a lavori terminati. Anche questo è stato posto all’attenzione del ministro. «Noi come governo faremo la nostra parte» , aveva detto Abodiqualche settimana fa, parole confermate alla società viola, a cui è stato ribadito che da Roma non arriveranno i 55 milioni mancanti. Intanto anche l’interlocuzione tra Fiorentina e Palazzo Vecchio procede per il meglio: «I rapporti con Commisso e Barone sono eccellenti, i tecnici e i legali continuano a lavorare da una parte e dall’altra su questo tavolo di lavoro», ha detto il sindaco Nardella giovedì.
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