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Alessandro Vocalelli, editorialista della Gazzetta dello Sport, firma oggi un pezzo dal titolo "Lazio e Fiorentina come l'Atalanta: con le buone idee non c'è bisogno di spese senza limiti". Insomma, le due formazioni rivelazioni di questo avvio di stagione vengono accostate alla Dea, che ormai da anni è modello di riferimento un po' per tutti, in primis per quei club che non hanno un budget da prima fascia.
"E' chiaro e banale che una disponibilità economica importante possa rappresentare una scorciatoia verso il successo. Ma non basta avere una quantità illimitata di denaro per ottenere gli effetti sperati. E anzi imbottire una squadra di figurine può addirittura rivelarsi un boomerang - scrive Vocalelli, che cita il caso del Real Madrid a cui l'aggiunta di Mbappè ha paradossalmente peggiorato le cose -. (...) Ma d’altronde, senza andare troppo lontano, qualcosa di simile sta succedendo in Italia. Il Milan ha puntato molto su Pavlovic, la Roma su Soulé, la Juve su Douglas Luiz: eppure i risultati non sono stati assolutamente all’altezza. Anzi, al momento neppure Koopmeiners - che è stato il grande intrigo di agosto - ha finito per ripagare gli sforzi, diplomatici ed economici. Eppure, con un terzo di quei 60 milioni incassati dalla cessione del centrocampista, l’Atalanta ha centrato l’acquisto più sorprendente: Retegui. (...). Ma che forse è cambiato qualcosa, e l’Atalanta non è più la classica e inimitabile eccezione, lo stanno dimostrando anche Lazio e Fiorentina. Partendo dal progetto di base - evidente quello viola di rilanciare calciatori scarsamente valorizzati nelle loro squadre - per dimostrare che una buona idea non ha prezzo. Ma di sicuro ha un grande valore.
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