Arriva il Novara a Firenze mentre il Lecce incrocia la Juve indemoniata, il match point viola è gentilmente offerto dal calendario incasellato da qualche Benefattore, B maiuscola in segno di gratitudine, così magari si chiude bottega in anticipo. Sarebbe l’ora. E non approfittarne sarebbe autolesionista perfino per la Fiorentina, che non vince in casa dal 4 marzo quando Moras, difensore del Cesena, segnò un bellissimo gol nella propria porta e poi Nastasic fece luccicare il suo destro serbo — piede a sorpresa — per il 2-0. Da allora solo due pareggi in quattro partite al Franchi, il resto sconfitte e anche pesanti, ecco perché domani sera (20.45) la Fiorentina è chiamata a chiudere la pratica più ovvia e minima, cioè la sicurezza di restare in serie A. Potrebbe bastare anche un pareggio se il Lecce perdesse a Torino, ma in partenza non abbassiamoci a tanto, insomma dopo i colpi in trasferta a San Siro e all’Olimpico sarebbe il caso di ricordarsi come si vince anche da queste parti. Così, tanto per rendere meno banale l’avvicinarsi del grande rimescolone che a giugno smazzerà tutti i giochi viola.
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Fiorentina, salvati e ricomincia
Match point per chiudere l’anno più grigio (COMMENTA)
Rossi è vicino alla conferma, ma sa che dopo i colpi esterni deve lasciare buone sensazioni anche a Firenze, dov’è stato accolto come il liberatore e poi ha dovuto fare i conti con salite che, viste da lontano, sembravano meno ripide. E Rossi intrigare anche i tifosi della Fiorentina riacquistando lo status di allenatore ideale per la ricostruzione. In questi sei mesi ha dovuto rassegnarsi a qualche compromesso — la modesta campagna acquisti di gennaio, le parole che gli sono rimaste in canna in segno di rispetto aziendale — e ha probabilmente sottovalutato la devastazione interna della squadra. Ha puntato su pochi fedelissimi (in ordine di reparto Boruc, Natali, Behrami, fino a quattro partite fa Montolivo, e Jovetic quando ha potuto giocare) per costruire squadre spesso diverse fra loro. E domani sera spera di recuperare anche Behrami e Cerci: soprattutto quest’ultimo — cavallo scosso e a molti antipatico — sembra l’unico che può segnare a parte JoJo.
Angelo Giorgetti - La Nazione
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