"Viola, operazione impresa. I piani per sognare ancora": titola così Repubblica Firenze in vista del ritorno della semifinale di Conference League contro il Basilea. "La voglia e la possibilità di ribaltare il Basilea nella gara di ritorno ci sono, eccome. La Fiorentina - si legge - ha dimostrato di potersi spingere oltre i propri limiti. Tramite gioco, idee, carattere, mentalità e lucidità. Ma in Svizzera, giovedì (ore 21), servirà la gara perfetta. L’ha detto più volte, Italiano: la sua squadra deve sempre andare a mille e alzare i giri del motore per schiacciare gli avversari nella propria metà campo e non dare loro il tempo e il fiato necessari per rialzare la testa.
Repubblica Firenze
Fiorentina, operazione impresa. Ma a Basilea servirà più concretezza
Il quotidiano analizza poi gli attuali limiti della Fiorentina: la linea difensiva e la concretezza. Per quanto riguarda la prima, Italiano la tiene alta per schiacciare gli avversari, accorciare la squadra, offrire agli interpreti offensivi maggiori soluzioni. La ripartenza dal basso per creare superiorità ma anche il rischio di doversi ritrovare più volte in situazioni di uno contro uno. Una scelta ponderata, tanto che Italiano contro il Basilea ha scelto di schierare Ranieri perché ritenuto più abile nelle letture delle ripartenze avversarie. Peccato che il pareggio sia arrivato su una di queste.
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Capitolo concretezza: la Fiorentina con gli svizzeri ha calciato tante volte, vero. Ma soltanto tre di queste verso la porta avversaria. Stesso numero del Basilea, che però ne ha messi dentro due. Cabral c’è e l’ha dimostrato col suo sedicesimo centro in stagione. Ma viene servito il giusto e spesso le conclusioni sono affidate agli esterni che faticano, e non da adesso, a trovare la via del gol. Per quanto crea, questa squadra, concretizza poco. Il motivo però non è da ritrovare esclusivamente nella qualità dei singoli. Anzi. Perché l’altro concetto è quello della mentalità. Se la Fiorentina a un certo punto della stagione ha sfiorato il record delle 10 vittorie di fila lo deve soprattutto alla grande attenzione. Era una squadra in piena salute, fisica e mentale. Pensare di poter staccare e riattaccare la spina a seconda delle competizioni, tra campionato, Coppa Italia e Conference, non è possibile. I giocatori, per quanto siano professionisti, non sono macchine.
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