Lazio-Fiorentina, il commento de La Gazzetta dello Sport: "Come a scuola, una voleva evitare il 5. L’altra, invece, lo inseguiva, per completare quell’evoluzione che il numero simbolicamente rappresenta. Alla fine ha goduto la Lazio. Cesare Prandelli invece, dopo 4 risultati utili di fila, riassaggia il gusto amaro della sconfitta, reso più indigesto per come è arrivata. A livello di gioco la Viola non è stata inferiore ai rivali, in più ha perso presto Ribery per infortunio quando sarebbe servito eccome per cercare la rimonta. Alla fine, si torna sempre lì: per vincere devi segnare. Immobile non perdona, ha avuto un’occasione e l’ha sfruttata (per tacere del gol annullato). Vlahovic invece perdona parecchio. In questa sfida ha avuto almeno tre chance per far gol, ha dovuto aspettare un rigore per riuscirci. E’ vero, è un talento puro ed è comunque uno dei quattro classe 2000 che in Europa hanno segnato almeno 5 gol (gli altri sono un certo Haaland, Kean e Gouiri del Nizza) ma non ha ancora maturato il killer instinct e si capisce perché la Fiorentina insegua Caicedo. Le servirebbe eccome, ma fossimo nella Lazio ci penseremmo un bel po’ prima di cederlo".
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Fiorentina non inferiore, ma mancano i gol: Prandelli riassaggia la sconfitta
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