Fiorentina, non è tempo di processi. Ma bisogna riassestarsi

Sulle pagine del Corriere Dello Sport, Alberto Polverosi analizza la situazione della Fiorentina, alle prese con un problema più che chiaro sulla mancanza di gol. Ma serve calma per affrontare il momento: quello attuale può essere un momento decisivo, non per i risultati ma per capire quale sia l'essenza vera di questa squadra, che produce tanto ma non segna. Le riflessioni - si legge - vanno fatte non solo per scelte e cambi, ma anche per l'impostazione data alla squadra. Domani a Firenze arriverà la Juve, non un avversario qualsiasi, ma adesso non è tempo di processi.

Turnover o rivoluzione?

Delle cinque gare fin qui giocate, le più deludenti sono state quelle di Empoli e quella di Udine. Non solo per il risultato, ma anche per la produzione offensiva, che ha visto tre occasioni complessive. Casualmente (o forse no?) sono state proprio queste due partite a vedere una formazione in campo letteralmente stravolta nei titolari. E allora - chiarisce il quotidiano - la rotazione ci può stare per 4-5 elementi, da 6-7 in su è rivoluzione. Italiano a Empoli e Udine è arrivato a 9. Al di là delle differenze tecniche degli interpreti (Venuti-Dodô, Biraghi-Terzic), evidentemente con così tanti cambi la squadra stenta a riconoscersi. A Udine Mandragora doveva dettare i tempi ma non ha mai trovato la posizione giusta e ad un certo punto è entrato Barak, per il quale forse serve ancora la miglior collocazione.

Imprescindibili

Ad oggi ci sono due calciatori che non possono proprio uscire dai titolari fissi. Uno è Milenkovic, un altro è Amrabat, sono cruciali nelle dinamiche della squadra. Infine, il modulo, mai derogato dal 4-3-3. Italiano è un integralista, ma molti allenatori hanno spesso e volentieri abbandonato le loro convinzioni in vista del mantenimento di un risultato o del forzare la partita. Insomma, serve un riassetto della Fiorentina. I viola sono in Europa con merito e le difficoltà ci sono state. Ma ora bisogna adeguarsi al meglio ai ritmi di questa strana stagione.