La Fiorentina non merita la sconfitta, ma gli errori commessi sono stati decisivi. Pongracic? Esordio in chiaroscuro
Secondo dei tre test in Inghilterra per una Fiorentina se possibile ancor più sperimentale rispetto a quella vista venerdì: il livello dell'avversario (dal Bolton, terza serie, al Preston, seconda) si alza, Palladino non può non attuare una rotazione a trecentosessanta gradi dei titolari messi in campo solo poche ore prima e ne esce una squadra con pochissime certezze, sconfitta per 2-1 nel derby tra gigliati (quelli del Preston si fanno chiamare lilywhites, i gigli bianchi). Il risultato finale, ingiusto per quanto visto, è frutto di due topiche difensive: la prima la commette Christensen che, su un angolo dalla destra, rimane inchiodato alla linea di porta e, disturbato dal blocco regolare di un avversario, osserva immobile Lindsay entrare di fatto in porta col pallone dopo un rimpallo; la seconda sbavatura arriva a fine primo tempo, Brady porta a spasso Amatucci e mette in mezzo, intervento goffo di Baroncelli che di petto fa sponda per Keane per il 2-1 Lilywhites. In mezzo era arrivato il pari di Mandragora, con il capitano designato dei viola che si era guadagnato una punizione dal limite, trasformata con un mancino basso sul palo di Woodman; è sempre Mandragora il più pericoloso dei viola, con almeno un altro paio di tiri verso lo specchio che mettono paura agli inglesi. Anche se è Parisi a fallire l’occasione più clamorosa.
Nella ripresa la Fiorentina alza i giri del motore, sfiora il pari con Baroncelli di testa, poi saggia ancora una volta la scarsa vena realizzativa di Kouame: prima occasione da pochi passi cestinata anche per l'intervento prodigioso di Woodman, qualche istante dopo, al 69', lo stesso portiere di casa si supera ancora una volta sull'ivoriano deviando sul palo un rigore concesso da Langford per fallo proprio su Kouame. Nel finale, al posto del fallibile numero 99 entra Kean, che raccoglie però il testimone in toto: doppia chance sprecata, la prima per sfortuna, palo da posizione decentrata dopo aver saltato Woodman; la seconda per un'imprecisione su un pallonetto abbastanza scolastico che finisce sopra la traversa.