- Rosa ACF
- Esclusive
- Calciomercato
- Statistiche
- Stampa
- News viola
- Radio e tv
- Giovanili
- Altre news
- Video
- Redazione
stampa
GERMOGLI PH: 19 SETTEMBRE 2020 FIRENZE STADIO ARTEMIO FRANCHI SERIE A FIORENTINA VS TORINO NELLA FOTO RIBERY
Come dimenticare la prima era Prandelli... Già ancora prima che il nuovo tecnico potesse dire le sue prime parole da allenatore della Fiorentina la mente già correva ai fasti di quegli anni europei della viola. Questa mattina il Corriere Dello Sport sfrutta proprio il passato per affacciarsi nuovamente al presente, sottolineando come uno dei giocatori simbolo di quegli anni - e pupillo di Cesare - fosse Adrian Mutu, uomo di punta dei successi viola. E dopo essersi sfiorati a Verona e incrociati a Parma, furono alla Fiorentina quattro stagioni insieme indimenticabili. Ora, più di dieci anni dopo, c'è un altro uomo simbolo a Firenze, seppur profondamente diverso: Franck Ribery.
Impossibile, infatti, paragonare i due calciatori: Mutu non era certamente encomiabile fuori dal campo ma al suo allenatore dava sempre la massima disponibilità in campo, sacrificandosi ogni volta che gli veniva chiesto. E poi segnava tanto, sapeva rifinire l'azione. Il francese è completamente diverso: grande professionista sempre, non segna molto ed è più bravo ad elaborare l'azione piuttosto che a concluderla, ma l'impatto è molto simile. Oggi Ribery è il leader, l'uomo di riferimento, quello che cercano tutti per una giocata decisiva. E anche Prandelli, da grande uomo spogliatoio, avrà bisogno di lui. Per toccare le corde giuste e farne... il suo Mutu.
© RIPRODUZIONE RISERVATA