Sull'edizione fiorentina di Repubblica troviamo il commento di Benedetto Ferrara sul difficile momento viola, nonostante un pari con il Genoa che dà speranza: "Dopo il pareggio è giusto partire dalle poche cose buone che ti restano addosso. Primo: i progressi di gioco visto per una buona mezz’ora del secondo tempo. Secondo: averci provato fino alla fine". Le buone sensazioni però finiscono qui, visto che la classifica resta deprimente, il calendario non aiuta e soprattutto la Fiorentina non decolla a livello mentale e tecnico. Colpa anche - scrive il giornalista - della cessione affrettata di Chiesa, l'unico a saltare l'uomo dell'intera rosa viola. Adesso infatti, Ribery e Callejon non ci stanno riuscendo, e affidarsi "solo a grandi nomi stagionati" non ha pagato.
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Ferrara scrive: “Senza dribbling e personalità. Il vero problema è nella testa”
L'analisi del giornalista, che oltre ai problemi tecnici si concentra su quelli mentali di una squadra ancora tutta in costruzione
"La sensazione è che la Fiorentina sia una società ancora in divenire, che i programmi non siano ben chiari e che si navighi un po’ a vista, senza personalità e obiettivi chiari". Ma il problema non è solo una questione di forma fisica, di preparazioni o di gol, è soprattutto mentale: "Una personalità scarsa e troppe paure che ti frenano sul campo. La Fiorentina non è povera. È arida. Non è la stessa cosa. È ora di alzare la testa e crederci. Alla società il compito di arricchire lo spogliatoio a gennaio. Di renderlo più utile alla causa. Dopo aver chiarito a tutti la causa, però.
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