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Ferrara scrive: “Cataldi, Bove e Adli? Come Gilardino e Pizarro”

Redazione VN
Il commento di Benedetto Ferrara a questa Fiorentina autunnale che sta fiorendo dopo le difficoltà iniziali

Come ogni sabato sulle colonne de La Nazione troviamo il consueto riepilogo della settimana firmato Benedetto Ferrara:

La ricostruzione della Fiorentina è una dolcissima storia autunnale. Comprendere questo strappo in avanti così violento della Fiorentina forse merita qualcosa in più di uno slogan e della semplice idea che passare dalla difesa a tre a quattro abbia segnato il passo decisivo di questa evoluzione. Anche se un po', come noto, il suo peso questo cambio tattico lo ha avuto. Ma prima di questo c'era una situazione particolare, si trattava di ricominciare da zero. Nuovo allenatore, nuovi principi tattici, nuovi giocatori, nuove gerarchie nel gruppo, quello che va miscelato sia dal punto di vista tecnico che da quello emotivo. Il campionato iniziato in mezzo al mercato non aiuta nessuno, tanto meno un tecnico appena arrivato e con un'esperienza abbastanza limitata. Ma anche il primo Montella non aveva sulle spalle un curriculum di allenatore denso di esperienze. Insomma, Pradè, tornato a fare il mercato in prima persona, quella Fiorentina azzerata e ripartita da Moena l'ha usata come riferimento, con tutte le differenze del caso. Non puoi fare follie? Bene, ti vai a prendere uomini in cui credi messi in disparte nelle loro società. Con Gilardino, in altri tempi e con altri dirigenti, andò così. Con Pizarro, nei giorni di Montella, anche. Non solo. Adli, Cataldi e Bove sono questo. Pagamento posticipato, contributo immediato. Vuoi ce non serva tempo per capire e organizzare una squadra? Certo, è vero: qualche dubbio su Kean era lecito, e anche superman De Gea era una scommessa per il suo anno di stop.