Nel suo fondo su La Nazione in edicola stamani, il caustico Benedetto Ferrara commenta la vicenda relativa alle plusvalenze in maniera del tutto particolare. Ve ne proponiamo qualche stralcio:
Il fondo
Ferrara punge: due FIAT e la madre di tutte le plusvalenze
Un racconto allegorico decisamente calzante
"La giustizia a volte trionfa e arriva a comprendere finalmente la meravigliosa creatività della finanza del pallone."
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"Esistono anche esempi nel mondo reale. Un amico di Prato, iscritto casualmente allo Juventus Club Sturaro, un giorno ha deciso di vendere la sua Fiat Palio berlina del ’95. Era bellissima. Color mattone. Era rarissima, non ce l’aveva nessuno. Un gioiello. Anche perché precursore dell’auto ibrida. Potevi andare a gasolio, ma volendo anche a spinta, per non inquinare."
"Un affare difficile? No. Perché sulla Pulce c’era un altro annuncio. Questo: vendo Fiat Idea color rosa confetto del ’98 tenuta sempre in garage causa senso del pudore. Bagagliaio capiente per eventuale quinto passeggero non superiore ai 40 kg. Fari a gas, frecce funzionanti un po’ sì e un po’ no."
"Il prezzo? Coincidenza pazzesca: 45 mila euro. Casualmente entrambi gli autoveicoli avevano superato la revisione presso la stessa officina per stranieri di Perugia. Beh, l’affare è andato a buon fine: scambio alla pari e i due sono ancora al bar a vantarsi"
"Ed è brutto pensare che se sei un creativo rischi pene severissime tipo una multa che è un quinto dello stipendio del tuo terzino destro di riserva. Invece tutto ok: siamo l’Italia, siamo artisti. Passiamo oltre."
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