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La Nazione
Benedetto Ferrara, sulle pagine della Nazione, ha commentato la sfida imminente tra Fiorentina e Juventus. Ecco le sue parole:
Desolati, Tendi, Antognoni, Mareggini, Batistuta, Pepito e chi più me ha più ne metta. Piccoli grandi eroi delle nostre sfide di sempre, del nostro derby della fantasia, quello contro il potere, contro il calcio senza colori, contro un gran pezzo di Toscana che preferisce le strisce perché nella storia Firenze amava poco (e viceversa) Pisa, Lucca, Siena e la loro sfida al potere, che di casa stava qui. Uno scudetto “rubato”, un fenomeno (Baggio) portato via, gli scontri in piazza, giorni folli del tempo che fu. Troppe storie. In realtà spiegare il perché di questa sfida che sembra tutto ma poi resta una partita, non ha quasi più senso. La differenza in classifica non è certo così incolmabile e la Juve non è più quella di prima, perché poi tra squalifiche, inchieste e tutto il resto, la loro è una sfida soprattutto contro se stessi, l’arroganza del conta solo vincere, tanto che di calcio bello a Torino ne vedono poco, e questo non lo diciamo solo noi. Resta il fatto che questo è uno scontro tra caratteri forti e orgogliosi. Firenze gelosa della sua bellezza, dei suoi campioni, nemica delle ingiustizie e sempre in cerca di qualcosa che prima o poi arriverà.
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