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Ferrara: “La magia di Christensen rompe l’incantesimo. La quarta maglia…”

Ferrara
Fiorentina-Parma ha regalato emozioni in serie, ma il potagonista è stato Oliver Christensen. Ferrara la vede così
Redazione VN

Benedetto Ferrara, nella sua rubrica Rock & Goal sulla Nazione, parla di Christensen e non solo:

"La Fiorentina ci tiene a scaldare il cuore dei suoi tifosi. D’altra parte è la sua missione. Ma a volte è importante scaldare anche piedi, mani e orecchie, soprattutto se il freddo ti morde e tu comunque sei lì, insieme a qualche migliaio di pazzi innamorati, per una partita di Coppa Italia che sulla carta non dovrebbe essere chissà cosa e invece diventa uno spettacolo tecnico-tattico-umano-cinematografico, grazie al bel gioco del Parma e soprattutto al fatto che Italiano, per distrazione, ha preparato la partita facendo rivedere a suoi giocatori le immagini e i movimenti sul campo della Salernitana. Distrazione fatale. E meno male che dopo un bel po’ il tecnico si è accorto dell’errore e ha cambiato tutto: gioco e uomini. Anche perché quel possesso palla in orizzontale stava annoiando anche lui, che era lì lì per contestarsi da solo. Poi è cambiato tutto. Si è svegliato perfino Nzola, evento esclusivo per soli possessori di abbonamento plus. Bella storia, comunque. Ma non è stato lui l’eroe di un mercoledì di calcio, gol e rischio ibernazione. Il vero personaggio di una notte al Franchi si chiama Oliver, ha 24 anni ed è l’unico titolato a indossare con naturalezza il golf con le renne natalizio della Fiorentina, quello che fa tanto tombola a casa dei suoceri. Fino ad oggi il portiere danese era un mistero irrisolto. La maledizione di Terracciano aveva colpito anche lui. Chi osa puntare alla maglia da titolare deve affrontare un lungo viaggio fatto di uscite a vuoto, rilanci sbagliati, il tutto fino ad accomodarsi in panchina per accettare il ruolo di riserva perché Terracciano non lo sposti di lì. Più facile trovare parcheggio nel giorno delle pulizie delle strade. In ogni caso stavolta la Fiorentina deve tutto a Christensen, che ha messo in scena grandi parate, quelle che hanno evitato che una situazione difficile diventasse impossibile. Quindi adesso abbiamo due portieri affidabili anche grazie a un preparatore che ha preso il danese e ci ha lavorato un bel po’, iniziando dal sostituire i guanti per lavare i piatti con quelli da portiere e quindi lavorando molto sulla lingua, perché l’incomprensione coi compagni della difesa stava diventando un problema serio: lui urlava qualcosa in Danese, Milenkovic rispondeva in serbo e gli altri mettevano il pallone in porta in tutte le lingue del mondo. Problema superato. Bravo Oliver. Firenze ti ama, soprattutto quando sei andato alla fine sotto la curva dei tifosi assiderati e hai gioito con loro. Bello. Mai dubitare dei danesi: Martino insegna. Infine: gli studenti del Polimoda chiedono scusa per la quarta maglia. Era un provino per la pubblicità della Coppa Oro Sammontana all’amarena. Scuse accettate. Gelato per tutti."


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