Benedetto Ferrara questa mattina analizza a 360 gradi il progetto Fiorentina sulle pagine di Repubblica. La squadra gigliata, secondo la prestigiosa firma, è un insieme casuale di figurine senza un piano di gioco. Una rosa assemblata male e gestita da una proprietà lontana. Adesso, dopo gli errori commessi, è tempo di riflessioni anche per i dirigenti. Un breve estratto: “Firenze sembra diventato un triangolo delle Bermude. Arrivi qui e smetti di giocare. Vai via e torni giocatore. Giocatori demotivati… chi vuole andare via, chi ci sente poco o nulla, chi non è abituato a certe battaglie, chi non si regge in piedi“.
La strada che porta al riscatto per Ferrara può essere una sola, un richiamo all’ordine della società per il bene maggiore. Una responsabilità che testerà la forza della proprietà. Una rivoluzione interiore, abbandonando la presunzione, accompagnata da un’attenta analisi dei limiti di ciascuno.
Juric il trasformista fa volare il Verona, la Fiorentina si guarda alle spalle con rimpianto

Proprietà disinteressata al settore sportivo, questo è l’unico problema.
Il resto è tutto una conseguenza.
Io credo che a Firenze parliamo troppo…tutti…tifosi e giornalisti compresi..Tutti fenomeni e tutti a sputare sentenze..Ecco io credo che il male della Fiorentina sia essenzialmente questo..Troppa esaltazione dei tifosi e giornalisti al seguito e conseguente poca responsabilizzazione dei giocatori.
Sarò ripetitivo ma:
Il calcio è un gioco semplice basta che lo si conosca.
La proprietà deve essere competente o umile e la nostra non pare avere queste caratteristiche.
La proprietà deve essere sempre presente anche durante la settimana, ma non per parlare dei propri progetti con la stampa, ma per far sentire il fiato sul collo ai giocatori.
Il Direttore sportivo deve conoscere il mercato italiano ed estero, i giovani più interessanti attraverso un lavoro di scouting continuo e capillare.
Il dirigente accompagnatore deve essere una personalità forte possibilmente ex calciatore che conosca le dinamiche dei rapporti arbitro giocatori.
Ci deve essere un interfaccia continuo con la “primavera”.
Ci deve essere un dirigente che si occupi dei rapporti con la Lega.
L’allenatore deve essere direttamente scelto dal Direttore sportivo.
La campagna acquisti si fa a gennaio/marzo per l’estate.
Le decisioni sportive le deve prendere il direttore sportivo.
I giocatori devono essere funzionali tatticamente e tecnicamente, all’ idea di gioco dell’allenatore scelto avendo chiara una lista di nomi dal più costoso al meno ma sempre che rispondano a quel concetto tattico.
Ora alcune semplici domande rispondendo alle quali vi farete un’ idea dei problemi viola.
Il Presidente è competente?
È umile?
È presente con la squadra?
Chi eil dirigente accompagnatore?
Chi tiene i rapporti con la Lega?
Chi fa azione di scouting in Fiorentina?
Chi tiene i rapporti con la “primavera”?
Chi sceglie l’allenatore?
Chi scegli quali giocatori acquistare?
Quando viene programmata la campagna acquisti?
Onore al popolo viola!
Tutto molto condivisibile, ma il passaggio non virgolettato “gestito da una proprietà lontana” mi lascia un po’ di dubbi: quando Commisso è a Firenze tutti gli dicono di stare zitto, parlare di meno o almeno essere meno vistoso, quando invece torna in America a gestire i suoi altri impegni allora diventa distante e distaccato. Sicuramente anche il presidente avrà delle responsabilità per la attuale situazione (per quanto mi riguarda ne ha meno di molti altri), ma almeno criticatelo su argomenti giusti, perlomeno coerenti. SFV
Sono d’accordo che Commisso come presenza diretta tanto di più non può/non deve fare. L’articolo chiama in causa Pradè e Barone, tocca a loro “svegliare” l’intera struttura societaria e la squadra.
Del resto anche Zhang, Elliot e Friedkin sono ben più lontani e hanno delegato a persone in grado di mandare avanti la baracca di Inter Milan e Roma.
Il problemino da noi è che Pradè sta ciccando diverse prove, non so di quanta fiducia goda, e che Commisso/Barone devono rivoltare l’ambiente come un calzino senza avere le conoscenze necessarie.
Se fosse stato il suo nemico Corvino,da lui costantemenete contestato ed irriso,ad aver fatto tre mercati come ha fatto Pradè,chissà che avrebbe detto,invece dilimitarsi a richiamare al rendimento i giocatori.
sarebbe il caso di guardare a domani e alla possibilità più che concreta di trovarsi in serie b…..poi non c’è bisogno che lo scriva ferrara…è da ottobre che lo scriviamo in diversi che hanno operato sul mercato come se dovessero fare l’album panini e non una squadra
Vero. A volte una bella riflessione ma profonda può servire. Si chi arriva qua smette di giocare e altrove si ritrova. Qui c’è un baco ma grosso grosso grosso e va estirpato. Chiamiamo un esorcista.
Tutto vero è l’unica analisi da fare, quando risolveremo questo problema la Fiorentina si risolleverà, il resto è fuffa!!