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Dunga punge la Juve: “Coppa UEFA ’90? Erano forti politicamente”

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Le parole del Cucciolo

Redazione VN

Cucciolo Carlos Dunga ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sportdove ha parlato anche dei suoi anni in Viola. Queste le sue parole:

Anni in Viola? Bellissimi, pieni. Eravamo un gruppo molto unito. Quando venne Pruzzo ancora di più. Dopo l’allenamento andavamo a prendere l’aperitivo insieme. Baggio? Era un brasiliano mascherato da italiano. Si divertiva con il pallone. Era veramente felice solo quando stava in campo. A fine allenamento ci fermavamo io, lui e Borgonovo a battere punizioni e a tirare al volo. Cecchi Gori? Con il padre Mario avevo una bellissima relazione. Poi, purtroppo, è arrivato il figlio con un altro personaggio. M’invitano a cena e mi dicono che sarò il loro capitano, ma avrei dovuto raccontare le cose che accadevano nello spogliatoio. Ho commesso un grande sbaglio: ho raccontato il fatto ai giocatori e due minuti dopo la cosa era arrivata al presidente. Sono finito fuori rosa. Finale di Coppa UEFA con la Juve? Lottavamo per non retrocedere, ma avevamo giocato meglio di loro in quella doppia finale. Ci fecero giocare il ritorno ad Avellino per un’assurda squalifica del campo. La Juventus era all’epoca molto forte politicamente. Vincere è l'unica cosa che conta? Sì, ma nel rispetto delle regole