Esordio da favola, il migliore che potesse mai sognare Albert Gudmundsson. Perché atteso, decisivo, fortemente voluto. Due minuti per guadagnarsi il calcio di rigore del pareggio, poi la freddezza nel calciare anche quello della vittoria. Tenendo il pallone sotto braccio e prendendosi tutte le responsabilità del caso anche nei confronti anche di chi, come Moise Kean, avrebbe voluto batterlo. Esordio ancora più travolgente se si considera come la Fiorentina avesse avuto enormi problemi, negli ultimi mesi, proprio dal dischetto. Nico Gonzalez, Bonaventura, Biraghi, Ikoné: erano arrivati errori davvero pesanti che hanno condizionato l’andamento dei viola nell’ultima stagione di Vincenzo Italiano. Un esordio simile a quello di Luis Muriel: ultimo giocatore dei viola a segnare una doppietta alla sua prima partita in campionato. Il problema al polpaccio, che ne ha ritardato il suo impiego, è ormai superato. Con Gudmundsson i viola possono ridisegnare il loro concetto tattico. Anche per questo nella ripresa, oltre al ritorno della linea difensiva a quattro, Palladino ha ripensato anche la sua squadra dalla mediana in su. Un 4- 2- 3- 1 con due centrocampisti e tre giocatori a supporto di Kean con l’islandese in posizione di trequartista. Assetto variabile, in base all’avversaria e al momento. Con Gud tutto è possibile e già dalla prossima gara, in trasferta sul campo dell’Empoli in gran forma, Palladino potrebbe piazzare il suo numero dieci fin dall’inizio. Lo riporta la Repubblica.
Viola News
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Due minuti per conquistare Firenze. Con Gudmundsson i rigori non fanno più paura
La Repubblica commenta l'esordio in maglia viola di Alfred Gudmundsson e il nuovo assetto tattico con l'islandese in campo
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