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Gazzetta dello Sport
La Gazzetta dello Sport continua con la sua analisi della gara tra Fiorentina e Lecce. In particolare, il rpimo tempo ottimo della viola:
Italiano sa che la sua squadra non è in forma. E così ha operato un discreto turnover facendo debuttare Christensen in porta, cambiando la parte sinistra della difesa (Parisi e Quarta), una pedina in mezzo (Duncan) e due attaccanti (Sottil e Beltran). Sembrava averci azzeccato perché la Fiorentina, come a Genova, è andata subito in buca con la zuccata vincente su corner di Duncan del solito Nico e perché il gioco fluiva morbido, anzi era più veloce del solito. Dodo e Gonzalez sulla destra erano un pericolo costante. Ma l’uomo al microscopio era Beltran: da quel che si è visto, promosso. Piede raffinato e rompiscatole in fase di non possesso. Belli due scambi con Nico ma soprattutto l’imbucata per Arthur il cui cross portava al raddoppio con il tuffo di testa di un Duncan uomo ovunque. Il Lecce non riusciva a ripartire con efficacia, il solo Almqvist dava l’impressione di poter essere pericoloso, e il solo Rafia era lucido in mezzo. Troppo poco: se non alzi il ritmo e attacchi i portatori di palla, resti preda della ragnatela viola. Che ha preso anche un palo con Duncan e ha sfiorato il terzo gol al tramonto del primo round con incursione di Dodo che triangolava con Sottil. Ma l’esterno dilapidava il tocco di ritorno a lato
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