Per Dodo, come per tutta la squadra, la stagione è partita in salita. Adesso che si è conquistato anche la fascia di capitano si vuole prendere il Brasile
Al momento dell'uscita dal campo di Cristiano Biraghi, domenica la fascia di capitano è finita sul braccio del terzino brasiliano Dodo. La prima volta per l'ex Shakhtar, anche se il passaggio era già avvenuto in estate. Il brasiliano nello spogliatoio è diventato un vero e proprio leader, capace di influenzare l'ambiente intorno alla squadra. Palladino infatti al momento non ci rinuncia mai e anche quando escono Quarta e Biraghi, tiene in campo Dodo. A discapito di Kayode, che ha giocato soltanto 100' tra la prima gara contro il Parma e le due di Conference con la Puskas Akademia. Per il brasiliano la storia è completamente diversa: nelle cinque partite di campionato non ha saltato neanche un minuto.
La crescita
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Ci ha messo un po' a ingranare, come tutta la Fiorentina, intrappolato anche lui nel vortice di orrori difensivi delle prime giornate. A Bergamo è finito nel mirino della critica per i troppi errori in fase di impostazione, ma Palladino non ha mai avuto dubbi su di lui. Il tecnico viola gli dà il via libera di osare e sbagliare, ma gli richiede anche sforzo e applicazione difensiva. Scelta che ha ripagato la fiducia dell'allenatore proprio nell'ultima gara vinta contro la Lazio, quando nel finale di partita si è conquistato il rigore del 2-1 in una bellissima sfida con Nuno Tavares. Ancora non sembra aver raggiunto il top della forma, non ha messo a referto nessun passaggio vincente all'amico Kean, ma la prova contro la Lazio è stata più che incoraggiante.