La Gazzetta dello Sportsi concentra sul cambio di passo della Fiorentina. Molti tasselli sono andati al loro posto.
La Gazzetta dello Sport
Difesa fortezza, Italiano e Nico: ecco come la Fiorentina è rinata
LE MOSSE DI ITALIANO
—Prima di tutto - si legge - gran parte del merito va al tecnico, che non ha mai smesso di lavorare sulla tattica e sui giocatori. Non ha lasciato indietro nessuno. Per dire, si è appoggiato a Kouame in attacco quando gli altri non andavano, continuando però a insistere su Jovic e Cabral. E alla fine qualche risultato l’ha ottenuto. Ha persino messo da parte spesso e volentieri il suo dogma, il 4-3-3, per modellarsi su un 34-2-3-1, forse più adatto alle caratteristiche dei suoi. Soprattutto, non ha mai rinunciato alla filosofia del bel gioco, anche quando non era supportato dal ritmo o dalla giocate giuste.
LEGGI ANCHE
INFERMERIA VUOTA
—La Viola è stata colpita, come si diceva, da parecchi infortuni, alcuni lunghi e dolorosi, da Castrovili a Sottil. E Nico Gonzalez, l’uomo di maggior talento e maggior incisività della rosa, anche lui a lungo in infermeria. Acciacchi vari che gli hanno negato pure la gioia della vittoria mondiale. Adesso che Nico è tornato, gli effetti benefici sono sotto gli occhi di tutti. Una pedina fondamentale negli ingranaggi della Fiorentina. Castrovilli, alla prima da titolare dopo 327 giorni con il Sivasspor, ha già mostrato come con lui la Fiorentina può avere varianti nella manovre d’attacco. E infine Sottil, validissima alternativa sulla fascia sinistra.
DIFESA PIU' SOLIDA E GOL
—Contro il Sivasspor la Fiorentina sarebbe dovuta essere più cinica. Per quanto riguarda la difesa, la crescita è stata netta. Igor è sempre più autoritario, Martinez Quarta non si concede più distrazioni, tanto che Milenkovic, in estate un uomo mercato, spesso deve sedersi in panchina. Anche Dodo è salito nella fase di copertura come in quella di spinta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA