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Di Francesco-Italiano, adepti del 4-3-3 che hanno preso strade diverse

Di Francesco-Italiano, adepti del 4-3-3 che hanno preso strade diverse - immagine 1
Era il marzo del 2017, e Di Francesco volava con il suo Sassuolo. Fra gli emergenti era il pezzo più pregiato. Per mesi si parlò di lui in ottica viola, poi il matrimonio non si è mai celebrato.
Redazione VN

«Quanto è stato vicino alla Fiorentina?». La domanda è ormai di routine quando affronta la squadra viola, ma Eusebio Di Francesco non dimentica quello che poteva essere e non è stato. «Tanto, perché sono anche stato a casa di Corvino e qualche giornalista mi ha beccato. Poi andai alla Roma per una questione di cuore». Era il marzo del 2017, e Di Francesco volava con il suo Sassuolo. Fra gli emergenti era il pezzo più pregiato. Per mesi si parlò di lui in ottica viola, poi il matrimonio non si è mai celebrato. Di Francesco andò alla Roma e a Firenze arrivò Stefano Pioli. Oggi la sfida sarà con Vincenzo Italiano. Di Francesco ne ha raccontata la stima. «Tra gli emergenti è sicuramente uno dei migliori. Forse abbiamo qualche principio di gioco differente ma gli riconosco che le sue squadre sono riconoscibili e già per questo gli vanno fatti i complimenti». Già, perché se Di Francesco continua imperterrito sulla strada del 4-3-3 ed in estate si è fatto costruire una squadra con le caratteristiche giuste per il suo sistema di gioco, Italiano ormai da un anno ha cambiato strada. Il 4-2-3-1 gli dà equilibrio e soluzioni offensive, anche se domenica scorsa a Udine ha virato sul 3-5-2. Ed il suo avversario di stasera lo ha notato. «Non erano in grande giornata. È stato bravo a capire le difficoltà ed a cambiare modulo, cosa rara». Lo riporta La Nazione.


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