Cataldi cresciuto col mito della lazialità e messo sul mercato dopo aver vissuto pagine indelebili in biancoceleste. Da mezzala a regista puro, invenzione di Sarri. E pensare che quest’anno lo spogliatoio l’aveva promosso a capitano, salvo poi intervenire la società con altre idee e dunque metterlo sul mercato. Cataldi avrebbe accettato soltanto una destinazione: Firenze. Così è stato. Stesso giorno, stessa sorte, anche per Bove. La trafila nelle giovanili giallorosse, l’esordio, la promozione e l’esaltazione sotto la gestione di Josè Mourinho che lo consacra e lo battezza “cane malato”. Muscoli, capacità di aggredire la palla, di inserirsi negli spazi. Tutto al servizio della squadra. L’arrivo di De Rossi ha scalfito ogni certezza e così è arrivata la chiamata dei viola. Un derby Olimpico al Viola Park. In realtà i due hanno subito fatto coppia: arrivati lo stesso giorno, si sono fatti forza per affrontare una nuova sfida lontano dalla prima casa e dai loro affetti. Spesso insieme al centro sportivo e anche fuori dal campo. E Palladino ha dato loro una maglia da titolare, una nuova centralità nel gioco dei viola. Cataldi in mediana in coppia con Bove oppure con Adli, con l’ex Roma che si è spostato largo a sinistra nei tre a supporto di Kean. Duttilità, predisposizione al sacrificio e tanta gamba le caratteristiche comuni. Palladino ha messo tutti d’accordo. Per rendimento, qualità e sostanza delle giocate dei due interpreti di un centrocampo che nel frattempo viene modificato, aggiustato, infoltito a seconda delle avversarie da affrontare. Eppure Danilo ed Edoardo trovano sempre posto. Non può essere un caso. Lo riporta la Repubblica.
Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale
stampa
Derby della capitale a Firenze. Bove e Cataldi salutano Roma e trovano fortuna in viola
La Repubblica riporta l'arrivo a Firenze Bove e Cataldi e il loro adattamento in maglia viola dopo aver lasciato la capitale
© RIPRODUZIONE RISERVATA