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Da un serbo all’altro: Cabral regna in attacco e stasera incontra il suo passato

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Il brasiliano a Firenze ci ha messo un po’ di più a diventare Re Arthur: preso come sostituto di Dusan Vlahovic nel gennaio 2022, ha giocato l’ultima parte della stagione scorsa, diciamo, in rodaggio: 2 reti in 14 presenze
Redazione VN

La Gazzetta dello Sport si sofferma su Cabral. Quella di questa sera sarà una gara speciale per il brasiliano:

Fuori dal St. Jakob-Park, in un maggio che sa più d’autunno che di primavera, ci sono dei bambini che giocano. Un paio di loro indossa la maglia blaugrana del Basilea con scritto dietro Cabral. Da queste parti, lui è sempre re Arthur, il serial bomber capace di segnare 32 gol in campionato in 51 partite e ben 13 in 12 gare tra qualificazioni e Conference. Per tacere del mucchietto di assist che ha distribuito. Il brasiliano a Firenze ci ha messo un po’ di più a diventare Re Arthur: preso come sostituto di Dusan Vlahovic nel gennaio 2022, ha giocato l’ultima parte della stagione scorsa, diciamo, in rodaggio: 2 reti in 14 presenze. In questa è partito come fosse un motore diesel. Prima piano, poi sempre più forte, relegando in panchina Luka Jovic. Vincenzo Italiano qualche tempo fa ha detto: «Finalmente Arthur è entrato nel nostro gioco, ha capito il campionato italiano e la Fiorentina e adesso è diventato un giocatore fondamentale per noi». E’ diventato anche capocannoniere della Fiorentina sia in campionato che in Conference. Sommando le 7 reti in viola e le 5 col Basilea (le 8 nelle qualificazioni non contano per la classifica) è il re del gol all time della giovane manifestazione europea

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