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La Nazione
«Una squadra come la Fiorentina non può permettersi di scegliere». Vincenzo Italiano lo ha ribadito nella notte dello Stadium, quando l’amarezza per un’altra sconfitta evitabile era ancora tanta e nel dopo gara si insinuava il concetto che la sua fosse una squadra da coppe. Ovvero da partite secche, dove adrenalina e posta in palio non ti consentono di sbagliare e mentalmente devi essere sempre al top. Concetto che presuppone un certo rilassamento, al contrario, in campionato e che fa andare su tutte le furie il tecnico gigliato. Poco più in là gli faceva eco uno dei più giovani del gruppo, Michael Kayode, risultato alla fine uno dei migliori. «Tutti e tre i fronti sono importantissimi e lotteremo fino alla fine. Lo spogliatoio non ha scelto niente: abbiamo fatto delle promesse a Joe e lui non avrebbe voluto lasciare niente per strada».Il concetto, insomma, è forse più inconscio che volontario. La sensazione rimane anche se adesso sarà il campo a stabilire se la Fiorentina potrà ancora dire qualcosa in campionato. E’ l’auspicio di tutti, perché è vero che le coppe sono importanti e tornare a giocare altre due finali sarebbe un sogno, ma la cartina tornasole della stagione è spesso data dal campionato. Lo riporta La Nazione.
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