Il Corriere Fiorentino scrive della sceneggiata fatta da Gian Piero Gasperini lunedì sera al termine di Fiorentina-Atalanta. A mettere nero su bianco l’accaduto - si legge - hanno così pensato gli uomini della procura federale, che nei loro referti hanno confermato la lite a distanza: "Sulle scale che dal piano spogliatoio della Fiorentina portano al piano spogliatoio dell’Atalanta — scrivono i delegati della Procura nel testo anticipato ieri da La Stampa — il ds della Fiorentina Daniele Pradè, circondato da tesserati della Fiorentina che cercavano di riportarlo nei propri spogliatoi, urlava nei confronti dell’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini. Contestualmente, al piano dello spogliatoio dell’Atalanta, si sentivano le urla dell’allenatore Gasperini nei confronti del dirigente Pradè, il cui contenuto non veniva percepito a causa del sovrapporsi delle urla dei tanti tesserati presenti".
Corriere Fiorentino
Da Chiesa al parapiglia di lunedì: déjà vu Gasperini
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Il quotidiano, poi, ricorda che "i fatti di lunedì sono comunque gli ultimi di una lunga lista, avviata quando la Fiorentina era di proprietà dei Della Valle e proseguiti ininterrotti stagione dopo stagione. Risale al 2018 il primo vero attrito, figlio di un rigore sul quale Gasperini contestò Chiesa («è un cascatore» disse dopo un litigio con l’allora tecnico viola Pioli) mentre il rapporto con i tifosi resta difficile da quando, nel 2020, non digerì i cori e le offese alla madre (alcuni tifosi viola gli regalarono la maglietta ironica «uno di noi»). Ma se a Firenze Gasperini ha sempre avuto da ridire a Bergamo calciatori e dirigenti della Fiorentina non hanno ricevuto grandi accoglienze. Nel primo anno di gestione Commisso, sul neutro di Parma, la sfida tra Atalanta e Fiorentina fu interrotta per gli ululati nei confronti di Dalbert, e stesse offese razziste seppellirono Vlahovic dopo una doppietta, per finire con i cori che tutta la curva dei tifosi nerazzurri riservò a Commisso nel girone d’andata".
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