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MILAN, ITALY - MAY 19: Giuseppe Marotta, CEO of FC Internazionale, looks on during the Serie A TIM Scudetto title trophy presentation at full-time following the team's draw in the Serie A TIM match between FC Internazionale and SS Lazio at Stadio Giuseppe Meazza on May 19, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
La paura. Sono stati proprio i giocatori dell'Inter i primi a rendersi conto della situazione. Il gioco era fermo, quando Bove si è accasciato dopo essersi in un primo momento rialzato lo ha fatto quasi cadendo addosso a Calhanoglu. E sotto gli occhi di Dumfries, che si è subito sbracciato per richiamare l'attenzione generale, soprattutto verso la panchina della Fiorentina e dello staff medico viola. Proprio l'olandese, insieme con Barella, è stato tra i primi a soccorrere Bove. E in campo è entrato immediatamente anche lo staff medico nerazzurro, per intervenire. Attimi concitati, confusione totale. Inzaghi ha subito capito la gravità della situazione. E' scattato dalla panchina verso Bove, nella foga è anche scivolato, si è rialzato. Qualcuno urlava per "convincere" i sanitari a trasportare più velocemente la barella verso Bove. Dall'altra parte, intanto, Bastoni consolava l'amico Colpani, scosso come tutti, Thuram si è portato le mani in testa quasi a coprirsi gli occhi per non vedere. E poi spontanea, tra i giocatori, è nata l'idea di comporre un cerchio intorno al giocatore a terra. E' stata l'immagine più simbolica della serata, come a voler stringere in un abbraccio il centrocampista della Fiorentina, ma allo stesso tempo anche a volerlo proteggere da telecamere e occhi indiscreti.
Al rientro negli spogliatoi, subito dopo la sospensione della partita, quasi tutti i giocatori della Fiorentina erano in lacrime, ma anche Lautaro e compagni non sono riusciti a controllare tutte le emozioni. Proprio Barella e il capitano, appena hanno incrociato il presidente Beppe Marotta, hanno subito fatto presente che in nessun caso al mondo avrebbero mai ricominciato a giocare, anche a fronte di notizie positive provenienti dall'ospedale. Notizie che poi effettivamente sono arrivate, ad alleggerire un po' la serata. Come pure è arrivata la spiegazione tecnica del perché l'ambulanza non sia entrata sul terreno di gioco: Dimarco era tra i più inviperiti in campo, insieme con il viola Ranieri, poi una volta chiarito che il protocollo prevede proprio questa procedura, gli animi si sono calmati. «Ci tengo a mandare un messaggio: come presidente dell'Inter in questo momento esprimo totale vicinanza alla Fiorentina e alla famiglia del ragazzo - ha detto Marotta -. Il calcio è una comunità e quando si vivono queste emozioni così, particolarmente negative, bisogna stringersi. Da qui è nata la decisione da parte di giocatori, staff, dirigenti e arbitro di interrompere la gara. Un gesto spontaneo, è il minimo che si potesse fare. Ho parlato con Pradè, la speranza è che Bove possa uscire velocemente da questa situazione drammatica. Gli auspico una pronta guarigione».
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