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CorSport: Stadio e Centro Sportivo? Altro che fast fast fast

Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images

Dopo le problematiche emerse con la Soprintendenza, Commisso si è detto pronto a rinunciare alla costruzione del CS

Redazione VN

Poco più di un anno fa, al suo insediamento al timone di comando della Fiorentina, Rocco Commisso aveva usato una parola inglese ripetuta tre volte per far capire come avrebbe voluto fare le cose da presidente del club viola. “Fast fast fast”.  Ma Commisso non aveva fatto i conti con le pastoie della burocrazia, con gli ostacoli disseminati qua e là dentro leggi che possono diventare trappole micidiali. Stando a quanto scritto nell’edizione odierna del Corriere dello Sport, gli sono bastati pochi mesi per capire che sarebbe stato difficile, se non impossibile, andare al ritmo che avrebbe desiderato per dare alla Fiorentina un palcoscenico più moderno e più efficiente dove esibirsi e una casa comune a tutte le squadre maschili e femminili. Se sullo Stadio regna ancora incertezza, per il CS Rocco ha giocato d'anticipo, acquistando i terreni a Bagno a Ripoli per edificare quella che, nel progetto, diventerebbe la struttura più grande d'Europa per estensione. Ma tutto non è andato liscio come l’olio, anzi, la pandemia ha allungato i tempi e tra un rinvio e l’altro è arrivato l'alt al progetto da parte della Soprintendenza in mancanza di adeguamenti precisi. Tanto che Commisso si è detto pronto a rinunciare alla costruzione del centro sportivo e a quel punto - sempre stando alle sue ultime dichiarazioni - anche il nuovo stadio entrerebbe in un'enorme bolla d'incertezza. Altro che fast fast fast. 

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