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FLORENCE, ITALY - FEBRUARY 08: Rocco Commisso president of ACF Firoentina gestures during the Serie A match between ACF Fiorentina and Atalanta BC at Stadio Artemio Franchi on February 8, 2020 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
In un editoriale presente sulle colonne del Corriere Fiorentino, Ernesto Poesio commenta il le forti dichiarazioni di Rocco Commisso:
Lo strappo stavolta non può che coinvolgere tutta la città. Perché è Firenze che dall’intervista di Rocco Commisso al Financial Times, esce svilita e denigrata nella sua storia sportiva (che saranno mai due scudetti ...), in quella architettonica e nel suo presente amministrativo, ritratto come incapace di assecondare il grande rilancio, fin qui solo teorizzato, dal proprietario — ma non padrone — della Fiorentina. L’attacco gratuito e volgare al Franchi non può essere definito una boutade, figlia del personaggio sopra le righe, oppure derubricata a chissà quale fraintendimento tanto più che l’intervista è stata fatta e scritta in inglese, la lingua con cui Commisso ha più dimestichezza. (…)
(…) La storia sembra non contare. Ma la storia, grande o piccola che sia, per Firenze è il suo essere (fin troppo in alcuni casi) e disprezzarla significa non aver compreso il contesto in cui ci si trova. Pare che ciò che è «vecchio» sia solo di ostacolo a meno che, come nel caso del giglio alabardato, non possa essere fonte di business (...)
Il commento integrale all'interno del quotidiano, oggi in edicola
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