L'inizio della sua esperienza in viola aveva lasciato ben sperare, grazie soprattutto a quella mezz'ora in Coppa Italia a Napoli dove mise in mostra il suo talento, velocità e dribbling e regalò a Maleh l'assist del definitivo 2-5. Ma non sempre il buongiorno si vede dal mattino e per Jonathan Ikoné, dopo una partenza perfetta e un impatto positivo che aveva lasciato ben sparare si sono perse le tracce. O almeno, quei primissimi lampi sono rimasti poco più di un'illusione. Il Corriere Fiorentino sottolinea come il francese, pagato 14 milioni più uno di bonus, sembrava destinato ad un ingresso in pianta stabile tra i preferiti di Italiano e invece nei suoi primi tre mesi fiorentini ha trascorso la maggior parte del tempo in panchina.
Corriere Fiorentino
CorFio spera: Ikoné, operazione rilancio. A Napoli un lampo come in Coppa Italia
Dopo i lampi iniziali, Ikoné è sceso nelle gerarchie di Italiano. La poca attitudine difensiva ma non solo, il francese ha giocato solo quattro gare dal 1'
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L'ex Lille è partito dal 1' soltanto in 4 occasioni su 12 e ha giocato 417' totali (in media poco più di mezz'ora a partita), un minutaggio che nessuno si sarebbe mai immaginato. Lui però - scrive il quotidiano - non ha mai perso il sorriso e da subito è diventato la mascotte del gruppo. Ma se l'ambientamento fuori dal campo procede perfettamente, il problema è quel rettangolo verde dove Ikoné sta faticando. Non solo per i gol sbagliati con Sassuolo, Juve e Inter, ma perché Italiano vuole giocare con esterni a piede invertito ed essendoci già Nico, non può farlo; inoltre paga quella sua tendenza ad accentrarsi e le difficoltà a sacrificarsi in fase difensiva. Ma chissà che l'aria del Maradona non gli regali la giusta ispirazione.
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