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Corriere Fiorentino
Non chiamatela retromarcia. Semmai, l’ennesima dimostrazione di quanto Vincenzo Italiano abbia imparato a cambiare abito a seconda dell’occasione. E così, dopo l’inedito 3-4-1-2 visto martedì col Bologna il mister oggi pomeriggio tornerà al classico e, quindi, al 4-2-3-1. Certo, avrebbe preferito farlo potendo contare su una batteria di attaccanti esterni degni di questo nome, ma nonostante la situazione sia più o meno la stessa rispetto alle due partite stavolta (come col Sassuolo) le riflessioni di questi giorni l’hanno convinto che contro l’Udinese è meglio affidarsi al modulo più conosciuto. Questione di contrapposizione, soprattutto, e di interpretazione della partita. Se Thiago Motta infatti è allenatore che ama giocare e proporre (e per questo i viola avevano deciso di giocarsela in modo diverso, un po’ più conservativo del solito) quasi sicuramente Cioffi si presenterà ben coperto e, quindi, sarebbe probabilmente inutile presentarsi con tre centrali e due terzini. Il problema, tanto per non girarci troppo attorno, è che là davanti le scelte sono ridotte al minino. C’è un Sottil in più, è vero, ma il fatto che sia tornato tra i convocati non significa che possa partire dall’inizio. Il dubbio quindi è tra Parisi e Brekalo che, anche se la trattativa con la Dinamo Zagabria si è improvvisamente bloccata, resta sull’uscio. Per questo insomma, l’ex Empoli parte in leggero vantaggio. Dall’altra parte Ikonè, con Bonaventura a supporto di Beltran.
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